Il 2011 si sta concludendo e tutti pensano alle vacanze (chi le fa) dopo un anno particolare. Certo, per alcuni aspetti poswitivo, per altri negativo. Ma comunque deve invitare a riflettere. Occorre in questo momento, dove la precarietà (o flessibilità) è richiesta e fa da padrona, investire su se stessi. Bisogna necessariamente arricchire il proprio curriculum (che, ricordiamo, non è fatto solo di titoli di studio) per trovarsi pronti quando la ripresa del mercato del lavoro sarà pienamente visibile. Non bisogna perdersi d'animo, ma cercare di migliorarsi di continuo. Se si passa il tempo a piangersi addosso non si fa un passo in avanti, ma due indietro. I periodi di crisi tirano sempre fuori la nostra forza, e la nostra propensione a reagire. E se riusciamo a reagire saremo più forti di prima. Reagire, poi, può avere due significati diversi: tenere duro e non morire, cercando di uscirne più forti o decidere di cambiare totalmente. Nella prima ipotesi occorre pazienza e dedizione, ma comunque si percorre una strada che, più o meno, già si conosce. In alternativa intraprendere un'iniziativa nuova è più rischioso, ma se studiata bene può dare le soddisfazioni ambite. E ricordatevi: non esiste solo il contratto a tempo indeterminato...
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