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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

Parlare di concorrenza (anche nella crisi)

Tutti gli imprenditori dicono che il valore più grande della propria azienda è dato dal capitale umano. Ma quanti lo pensano realmente? Pochi, quei pochi che sono a capo di aziende che nonostante la crisi riescono a sbarcare il lunario, o addirittura ad incrementare fatturato e utili. E quindi riescono senza rinunce ad essere concorrenziali. Ma non è sufficiente saper scegliere ed attorniarsi di persone molto competenti, ma si tratta di trovare lavoratori che tengono realmente alla propria azienda, che non entrano in ufficio per avere lo stipendio a fine mese, che in pratica ci mettono passione. Proprio come un tifoso va allo stadio e sostiene la sua squadra con passione, senza che gliel'abbia imposto nessuno. Quindi stiamo parlando di due aspetti molto importanti: stiamo parlando di “tifo” e di “volontarietà”. Come dice il guru della comunicazione Beau Toskich, se l'imprenditore riesce a fare leva sul gioco di squadra e sulla volontarietà di vincere la sfida per la propria azi

Saremo presto di buon umore

Questo è il titolo dato da Panorama Economy ad un colloquio con Enrico Finzi, sociologo e presidente di Astra Ricerche. Il professore trasmette ottimismo, al fine di contrastare uno stato d'animo non propriamente positivo in questo inizio d'anno. In realtà la situazione sta per migliorare ma nessuno se ne è ancora accorto: "i segnali sono chiari, e sono quattro". Primo: è vero che in generale gli acquisti calano, eppure alcuni settori in particolare rimangono vivaci. Si spende per giochi e tecnologia, concerti, cinema e teatro. Anche nell'abbigliamento il saldo è comunque positivo. Secondo: ci sono segmenti della popolazione molto dinamici, come gli over 65, gli stranieri e soprattutto le seconde generazioni di immigrati, i quali spendono più di prima. Paradossale. Terzo: si continua a comprare, a costo di usare i risparmi di una vita "perchè sotto una certa soglia ci sarebbe un arretramento di civiltà". Quarto: l'ottimismo. Gli italiani, insiem